Nuovo Decreto Conto Termico: incentivi al 100% per i piccoli Comuni e focus su efficienza energetica
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato la bozza del nuovo decreto “Conto Termico”, che aggiorna e potenzia gli strumenti di incentivazione per interventi di efficienza energetica e produzione di energia termica da fonti rinnovabili. Il testo, che sostituirà il precedente decreto del 2016, introduce novità significative per semplificare l’accesso ai fondi, ampliare la platea dei beneficiari e allineare le politiche nazionali agli obiettivi europei di decarbonizzazione.
Novità principali
1. Incentivi al 100% per i piccoli Comuni:
I Comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti potranno ottenere un contributo pari al 100% delle spese ammissibili per interventi su edifici pubblici, scuole, strutture sanitarie e ospedaliere. L’obiettivo è sostenere le realtà locali con risorse limitate, semplificando l’accesso a progetti di riqualificazione energetica.
2. Ampliamento degli interventi incentivabili:
Oltre agli interventi tradizionali (isolamento termico, sostituzione di infissi, installazione di pompe di calore), sono inclusi:
- Sistemi ibridi “factory made” (pompe di calore integrate a caldaie a condensazione).
- Impianti solari termici per processi industriali o reti di teleriscaldamento.
- Sostituzione di scaldacqua elettrici con modelli a pompa di calore.
- Infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, purché abbinate a interventi su impianti di climatizzazione.
3. Durata degli incentivi:
Gli incentivi sono erogati in rate annuali per 2-5 anni, a seconda della tipologia di intervento. Per esempio, la sostituzione di impianti di climatizzazione con pompe di calore fino a 35 kW beneficia di 2 anni di incentivi, mentre interventi più complessi (es. trasformazione in edifici NZEB – Nearly Zero Energy Building) arrivano a 5 anni.
Chi può accedere agli incentivi?
- Amministrazioni pubbliche: Comuni, Province, Regioni, enti del terzo settore e società in house.
- Soggetti privati: Limitati ad interventi su edifici del settore terziario come riportato in decreto
- Imprese: Possono richiedere contributi per progetti che riducano almeno del 10% il consumo energetico, con limiti di spesa fino a 30 milioni di euro a intervento.
Condizioni e limiti
- Cumulabilità: Gli incentivi non sono cumulabili con altri contributi statali, salvo eccezioni per le PA (fino al 100% del costo).
- Controlli rigorosi: Il GSE (Gestore Servizi Energetici) effettuerà verifiche documentali e sopralluoghi per garantire la conformità. In caso di irregolarità, è previsto il recupero dei fondi e sanzioni.
- Soglie di potenza e superficie: Gli impianti a biomassa devono avere certificazione ambientale di classe 4 stelle, mentre quelli solari termici non possono superare i 2.500 m².
Procedure semplificate
- Accesso diretto: Richiesta entro 90 giorni dalla fine dei lavori, con documentazione tecnica e fatture.
- Prenotazione: Le PA possono prenotare i fondi prima dell’avvio dei lavori, presentando una diagnosi energetica o un progetto esecutivo.
Transizione dal decreto 2016
Il precedente decreto resta valido per le richieste già approvate e per gli interventi in corso, mentre le nuove domande dovranno adeguarsi alle regole aggiornate.
Entrata in vigore: Il decreto sarà operativo 90 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Perché è importante?
Con un budget annuo di 900 milioni di euro (400 milioni per le PA e 500 milioni per i privati), il nuovo Conto Termico punta a accelerare la transizione ecologica del patrimonio edilizio italiano, riducendo i consumi energetici e le emissioni. La semplificazione burocratica e gli incentivi massimi per i piccoli Comuni rappresentano un passo concreto per coinvolgere anche le realtà più fragili nel percorso verso la sostenibilità.
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