CANOTTAGGIO E PESO
VANTAGGI E SVANTAGGI
In questo articolo ho
cercato di sintetizzare la relazione tra il peso di un vogatore, la potenza
sviluppata e le prestazioni ottenute.
I diversi punti chiave affrontati sono:
1. Relazione tra potenza aerobica e massa corporea
Viene esaminata l'ipotesi che la potenza aerobica sia
proporzionale alla superficie corporea (massa(2/3)). Tale ipotesi è certamente
una semplificazione eccessiva, poiché altri fattori fisiologici influenzano
significativamente il trasporto e l'utilizzo dell'ossigeno (trasporto di
ossigeno, densità mitocondriale, densità capillare, concentrazione di
emoglobina, volume ed efficienza polmonare, gittata cardiaca, allenamento).
Ma approcciandoci con una revisione critica delle ricerche
precedenti sull'ergometria (Concept2, Rowperfect, etc.), considerando la
mancanza di metodi standardizzati in passato,è opportuno accettare le
semplificazioni proposte per poter sviluppare dei Modelli matematici per la
relazione peso-velocità; dagli studi analizzati, vengono esplorate diverse
equazioni matematiche che cercano di correlare la velocità (V) con la massa (m)
del vogatore.
In biblografia sono proposti diversi esponenti (p=0.22,
p=0.25, p=0.33) necessari a correlare la massa corporea alla velocità, a
seconda della distanza della gara.
Analizzando il fattore correttivo del peso, utilizzato negli
ergometri Concept2, vediamo che la formula presente nell’algoritmo da
utilizzare con i dati del PM5 è
KC2 = (m / 122,5)⁰·²²²
Figura 1 Fattore correttivo su ergometro Concept2
Quindi il peso di riferimento,
con cui si analizzano le prestazioni dei vari atleti di peso diverso è 122,5
kg.
Successivamente grazie allo
studio del prof. Anu Dudhia del dipartimento di Fisica dell’Università di
Oxford, che ha separato la potenza aerobica e anaerobica, possiamo vedere
che, mentre la prima rimane in accordo con le equazioni di cui sopra, la
seconda si presume essere direttamente proporzionale alla massa muscolare Pan≈m.
Anche qui ci troviamo difronte ad
una semplificazione non condivisa da tutti gli addetti ai lavori; quindi,
dovrebbe essere confrontata semplicemente la potenza relativa in Watt/kg Pr=Pan/m, o la radice cubica delle
velocità: v ≈m¹/³≈m⁰·³³³
Poiché la durata della gara sulla
distanza standard di 2 km varia da 5,5 a 7,5 minuti e il contributo energetico
aerobico varia dal 67 all'84%,avremo che, supponendo che la potenza aerobica
contribuisca al 75% dell'energia durante una gara di 2 km a 6,5 minuti,
sommando proporzionalmente i fattori 0,222 e 0,333 di cui sopra (relativi alla
potenza aerobica ed anaerobica), otterremo
v ≈ m0,25≈m1/4.
Per confrontare la teoria con la
pratica, sono stati utilizzati i dati dei record mondiali su un ergometro
Concept2. La figura 2 mostra i rapporti delle velocità nella categoria “open”
rispetto ai pesi leggeri sia negli uomini che nelle donne a varie distanze di
gara da 500 m a 10 km.
Figura 2
Rapporto tra le velocità registrate tra categoria Open e PL su ergometro
CONCEPT2
Supponendo che il peso di un vogatore leggero e di un
vogatore pesante maschile siano rispettivamente di 75 e 103 kg, e nelle donne
di 60 e 76 kg, il rapporto medio della velocità HW/LW dovrebbe essere del
106,3% con il fattore p=0,22 nell'equazione v ≈mᵖ, 107,2% con p=0,25 e 109,7% per p=0,33.
In una gara di 2 km, il rapporto medio reale si attesta al
106,4%, quindi sembra che il fattore 0,22 si adatti meglio ai dati delle
prestazioni. Fattori più alti potrebbero essere adatti a distanze più corte:
0,25 potrebbe essere utilizzato in una gara di 1000 m e 0,33 a 500 m, il che
riflette un maggiore contributo proveniente dal meccanismo di produzione di energia
anaerobica.
A questo punto ci dobbiamo chiedere:
2. “Che relazione possiamo
avere tra le prestazioni sull'ergometro e i risultati in acqua nei vogatori di
massa corporea diversa?”
Un vogatore più pesante sviluppa
più potenza, ma il suo peso maggiore necessità di una spinta idrostatica
superiore e pertanto sposta anche più acqua per equilibrare il peso maggiore;
maggiore superficie bagnata si traduce in una maggiore resistenza idrodinamica,
cosa che non accade sull'ergometro. La resistenza idrodinamica contribuisce
all'87% della resistenza totale di un’imbarcazione di canottaggio e il restante
13%, in condizione di vento assente, è dovuta alla resistenza aerodinamica.
La resistenza idrodinamica, nel
caso di scafi molto affusolati, è essenzialmente dovuta all’attrito viscoso Dfr, possiamo
trascurare la resistenza di forma e
d'onda (vedi https://vincenzotriunfo.blogspot.com/2024/10/potenza-e-velocita-nel-canottaggio-i.html) ; l’attrito viscoso è direttamente proporzionale alla superficie bagnata
dello scafo ed è correlata allo spostamento d'acqua e alla massa del sistema
come
Dfr≈m2/3
Da ciò potremmo evincere che se
consideriamo solo la resistenza per attrito (le proporzioni inverse di potenza
aerobica e resistenza dovrebbero annullarsi a vicenda, V≈m⁰=cost, e i
vogatori di qualsiasi massa non dovrebbero avere alcun vantaggio.
Chiaramente sappiamo che
un’aliquota della potenza del vogatore proviene anche dalla parte anaerobica e
tale potenza da un vantaggio ai vogatori più pesanti nell’ordine di esponente 1/9 rispetto al peso
VA = kW1/9.
In vero, è opportuno considerare oltre l'influenza della
massa del vogatore sulla resistenza idrodinamica e la relazione con la potenza
altri parametri, quali il Peso morto della barca, la Resistenza
idrodinamica e quella aerodinamica sono la base per poter definire
un’equazione in cui in condizion idi equilibrio
Patleta=
Pidro + Paero + Pinerz
Confrontando sempre HW/LW, il
confronto della velocità media dei vincitori delle regate mondiali negli ultimi
21 anni produce i seguenti numeri: 1,45% di differenza di velocità per il
doppio maschile, 1,34% per il quattro senza e 2,38% per il doppio femminile.
Uno studio interessante è stato
pubblicato da Nevill, in cui 49 atleti sono stati testati sull'ergometro e in
acqua nel singolo. È stato scoperto che l'equazione migliore che metteva in
relazione la velocità della barca Vb, la velocità dell'ergometro Ve e la massa
dei vogatori m era:
Vb ≈ Ve m⁻0,23
Supponendo che Ve≈m⁰·²² , come
precedentemente visto, avremo che Vb≈m0,01, il che significa solo uno
svantaggio dello 0,25% per i pesi leggeri.
Poiché la velocità V, la potenza
P e il DF
sono correlati come V=(P/DF)¹/³,
e da analisi effettuate sulla correlazione tra la resistenza opposto al moto e
il peso dell’equipaggio (singolo) troviamo la seguente relazione rispetto alle
masse M (EQUIPAGGIO COMPRESO REMI E BARCA) e avremo che la
relazione tra v e M sarà
V ≈ (M0,66 /
M0,50)0,33≈ M0,054≈ M1/18
Questo significa una differenza
di velocità dell'1,76% tra i pesi leggeri di 70 kg e i vogatori di 95 kg nel
singolo.
Per le barche a due e quattro
vogatori V≈M⁰·⁰¹¹≈M¹/⁹⁰, il che significa solo una differenza di velocità dello
0,28%.
Poiché la prima proporzione è la
più vicina ai dati osservati dei migliori vogatori del mondo e
corrisponde alla teoria di McMahon, utilizzeremo tale equazione come
fattore di correzione del peso.
In conclusione: per definire le
prestazioni in acqua e correlarla alla velocità dell'ergometro, si dovrebbe
moltiplicare per il seguente fattore di aggiustamento del peso kw:
kw = ((Mst + mb)
/ (m + mb))0,054
dove m è la massa dell'atleta,
Mst - una massa "standard", diciamo 95 kg, mb massa barca + remi - 18
kg.
Si conclude che la relazione tra
peso e prestazioni è complessa e multifattoriale. Viene proposta una formula aggiustata
per calcolare la velocità in acqua in base alla massa del vogatore e a quella
dell'imbarcazione nel suo complesso, tenendo conto sia della potenza aerobica
che anaerobica e dei fattori di resistenza dell'acqua. In sintesi, lo studio
presenta un'analisi approfondita e sfumata della relazione tra il peso corporeo
del vogatore, la potenza e le prestazioni, evidenziando la complessità dei
fattori in gioco e offrendo diversi modelli matematici per spiegare queste
relazioni. Comunque resta da sottolineare la differenza tra le prove
sull'ergometro e le gare reali.
Prossimamente pubblicherò
delle tabelle nelle quali poter entrare, per confrontare immediatamente
prestazioni su ergometro e in barca per diversi pesi corporei.
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