Anche se leggiamo di aumenti costanti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, il prezzo finale continua ad essere legato a doppio filo con il prezzo del gas, ma per quale motivo?
Introduciamo il Concetto di costo Marginale
In economia e finanza il costo marginale unitario corrisponde al costo di un'unità aggiuntiva prodotta, cioè alla variazione nei costi totali di produzione che si verifica quando si varia di un'unità la quantità prodotta.
Il prezzo marginale nel mercato energetico si riferisce al costo di produrre un'unità aggiuntiva di energia elettrica. In molti mercati europei, tra cui quello italiano, vige un sistema chiamato marginal pricing (o "prezzaggio al costo marginale"). Ecco come funziona:
1. Meccanismo di Determinazione del Prezzo:
Le centrali elettriche sono chiamate a fornire energia in ordine crescente di costo (dalle fonti più economiche, come rinnovabili e nucleare, a quelle più costose, come il gas). Il prezzo finale dell'energia per tutti i produttori è fissato dal costo dell’ultima centrale necessaria a soddisfare la domanda (quella "marginale").
Anche se la maggior parte dell’energia proviene da fonti a basso costo, il prezzo si adegua a quello della fonte più costosa attivata, che è spesso il gas.
2. Effetto sul Mercato:
Questo sistema premia le fonti a basso costo (es. eolico, solare), facendole entrare per prima negli scambi di mercato elettrico, ma può portare a prezzi elevati quando la domanda è superiore all'offerta degli impianti che producono a basso costo e richiede l’uso di centrali a gas, che, soprattutto in periodi di crisi geopolitiche o picchi della domanda ha prezzi di mercato più elevati.
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Perché l’Energia Costa Molto in Italia?
1. Dipendenze Energetiche dall’Estero:
- L’Italia importa circa 90% del gas naturale (usato per il 40-50% della produzione elettrica), principalmente da Russia(oggi diminuito moltissimo), Algeria e via GNL (gas liquefatto).
- La mancanza di risorse fossili domestiche rende il paese vulnerabile ai prezzi internazionali, come durante la crisi ucraina del 2022.
2. Struttura del Mercato Energetico:
- Il prezzo marginale implica che il gas, spesso la fonte "marginale", determina il prezzo di tutta l’energia, anche se gran parte proviene da rinnovabili più economiche.
- Le rinnovabili coprono, per ora, non più del 35-40% del mix energetico (2023), lasciando spazio a un’elevata dipendenza dal gas.
3. Tasse e Componenti Tariffarie:
- Oltre al costo dell’energia, le bollette includono:
- Accise e IVA (aliquota al 10% o 22% a seconda degli usi).
- Costi per gli incentivi alle fonti rinnovabili (es. oneri di sistema).
- Spese per la messa in sicurezza della rete e transizione energetica.
4. Fattori Geopolitici e Speculativi:
- Le turbolenze nei mercati globali del gas (es. sanzioni alla Russia) hanno fatto schizzare i prezzi del GNL, riflettendosi sui contratti italiani a breve termine.
5. Infrastrutture e Geografia:
- La rete elettrica italiana è frammentata (penisola, isole, montagne), con costi di trasporto e manutenzione elevati.
- La transizione dalle centrali a carbone (in fase di dismissione) e l’assenza di nucleare (abbandonato dal 1987) aumentano la dipendenza dal gas.
6. Mercato del Carbonio Europeo(ETS UE):
- Le centrali che utilizzano combustibile fossile (anche a gas) devono acquistare permessi di emissione di CO₂, il cui prezzo è aumentato (fino a 90€/tonnellata nel 2023), tali costi chiaramente sono ribaltati sulle bollette.
Conclusione
Il prezzo elevato dell’energia in Italia deriva da una combinazione di:
- Dinamiche di mercato europeo (prezzaggio marginale legato al gas).
- Dipendenze strutturali da importazioni costose.
- Tassazione e investimenti in transizione verde.
- Fattori geopolitici e speculativi.
Soluzioni proposte includono l’aumento delle rinnovabili, lo stoccaggio di gas, e meccanismi come il price cap europeo per limitare la volatilità.
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