AC75 E 37ma Coppa America: “I CYCLOR CHE SONO MOLTO PIÙ SIMILI A UN CANOTTIERE”



Con l'inizio delle finali di Louis Vuitton Cup possiamo sostenere che quest'anno ci sono tante regole, ma una sola certezza: non esiste un elica che fornisce propulsione agli AC75 della 37ma Coppa America.

Scherzi a parte, a spingere queste Formula 1 del mare, di 7 tonnellate di massa e 21 metri di lunghezza, ad oltre 50 Nodi, non sono presenti 4 fuoribordo da 600 CV, ma, oltre alle vele, quattro atleti che oggi rappresentano il “Power team” e sono denominati “CYCLOR”.

La denominazione “Cyclor”, coniata proprio per questa competizione, deriva dall’unione di Cyclist e Sailor, quando nel 2017 i "verricelli" del catamarano Aotearoa del Team Emirates New Zealand furono affidati alle gambe dei Cyclor e non alle braccia dei Grinder, presenti ancora sulla barca perdente di quella sfida, gli americani di BMW Oracle.

“Nel regolamento della 37ma AC si legge che: “Il sistema di controllo dello sterzo e i sistemi di controllo dell'attrezzatura possono essere alimentati dall'equipaggio, tramite dispositivi di input della forza.

E inoltre che le uniche forme di accumulo e rilascio di energia per muovere una superficie di controllo consentite sono:

(a) l'accumulo di energia elastica all'interno della struttura e del sartiame dello yacht e il suo:

(i) rilascio incontrollato quando la struttura e il sartiame tornano alla loro condizione naturale; oppure

(ii) rilascio controllato e recupero tramite un HCC, se non vietato altrove;”

In sintesi anche in questa edizione l’equipaggio deve fornire l’input di potenza per manovrare questa formula 1 delle acque e, chiaramente, visto il nuovo regolamento, nel ricercare il massimo input energetico, tutti gli equipaggi hanno sostituito i grinder, che utilizzavano la forza delle braccia, per attivare i sistemi di controllo e manovra, con i Cyclor, che utilizzano i muscoli più potenti che un essere umano può avere: quelli delle gambe!

Mediamente un Cyclor oggi deve sviluppare potenze superiori ai 400 watt per l’intera regata, con picchi anche di oltre 1000 watt. 

Certo, se paragoniamo questi valori a quelli fatti registrare da campionissimi del ciclismo, vedi Filippo Ganna nella quarta tappa del Giro d’Italia 2024, non sembrano niente di eccezionale.

Ganna in quell’occasione ha regalato delle statistiche da incorniciare per gli amanti dei numeri. L’attacco di Ganna ha fatto registrare numeri importantissimi: l’attacco è durato 3 minuti e 35 secondi a 590 watt medi (circa 7,2 w/kg) e dai dati della prima tappa,  Pogacar ha scalato il muro di San Vito in 3’34” producendo 8,74 w/kg medi (valori da superman) e Ganna ha scollinato a 19 secondi di distanza, segno che i suoi watt per chilo erano pari a circa 7,9/8,0 che, visti i suoi 82 kg dichiarati, danno un totale di 650 watt medi su quasi 4 minuti.

Ma di Ganna e Pogacar non ce ne sono molti e, se analizziamo il “curriculum” dei membri delle “power bank” di ogni team della Coppa America, ci rendiamo subito conto che, diversamente da quanto razionalmente ci possiamo aspettare, non sono ex ciclisti i “Cyclor” dei team, ma la maggior parte di loro sono ex canottieri.

La punta di diamante tra i cyclor di questa edizione della Coppa è certamente il tre volte campione olimpico di canottaggio Hamish Bond, del team new Zeland, team che difenderà la Coppa contro il vincitore della Louis Vuitton Cup;  ma in tutti i team ci sono ex canottieri olimpionici e medagliati, come il nostro Romano Battisti, argento a Londra 2012 nel doppio e Bruno Rosetti Bronzo a Tokyo 2021 nel 4 senza e, inoltre, fra il membri del Power team di Luna Rossa c’è anche il canottiere napoletano Emanuele Liuzzi bronzo ai mondiali di Sarasota nel 2017 insieme anche a Rosetti nell’otto.


Ma perché si predilige un canottiere ad un ciclista?

Una  prima risposta la ritroviamo nel regolamento, nella parte dedicata al peso dell’equipaggio, - il team di bordo deve avere un peso minimo e massimo che ha come limiti inferiore e superiore 680 e 700 kg-  per tanto, un peso medio su 8 membri dell’equipaggio che oscilla tra 85 e 87,5 kg e notoriamente  i ciclisti non hanno fisici estremamente massicci e se il peso medio di trimmer e timonieri è spesso di 80 kg, i cyclor per compensare devono salire sopra i 90 kg se non oltre i 95. 

Non è semplice nel mondo del ciclismo trovare atleti in forma che pesano 90/95 kg, soprattutto se sono ciclisti impegnati in strada e non in pista per gare sprint, basti pensare che nel team Luna Rossa, il ciclista Paolo Simion ha dovuto mettere su oltre 10 kg di massa muscolare.

In definitiva atleti con peso elevato e resistenza muscolare, soprattutto delle gambe, tipica dei canottieri sono certamente una valida alternativa ai ciclisti.

Il secondo motivo è proprio relativo alla a durata dello sforzo durante la regata e il livello medio di produzione di potenza che, tra pre partenza e gara, dura circa mezz’ora. 

Tale durata è tipica di sforzi prolungati che devono mantenere la potenza media il più elevata possibile, insomma, bisogna avere una soglia anaerobica molto alta e un consumo di ossigeno elevato. 

La valutazione della performance di un ciclista è essenziale per il monitoraggio dei progressi e l’ottimizzazione dell’allenamento. 

Una chiave utilizzata è la FTP (Functional Threshold Power), che rappresenta la potenza sostenibile in un’ora di sforzo massimale. 

 

Grafico delle potenze espresse da un ciclista in funzione della durata dell’esercizio


Passando al mondo del "canottaggio", analizzando i valori dei record su distanze di 10.000 metri, vediamo che il Neozelandese Eric Murray, compagno di barca di Hamish Bond nel due senza bicampione olimpico, detiene ancora il record dal 2015 di 433 watt su Rowerg della Concept2, in 31 minuti e 5 secondi, ma sono in tanti i canottieri delle nazionali di tutto il mondo che riescono a registrare performance oltre i 400 watt di potenza media per distanze come questa – è sufficiente collegarsi con il link della concept2 per verificare i ranking storici https://log.concept2.com/rankings- .

Infine, a differenza del ciclismo da strada, in cui la prestazione è direttamente correlata al peso e alla forza di gravità che si oppone durante le salite, su un AC75 lo sforzo è per definizione non antigravitazionale, essendo il cyclor fermo, su di una bike che serve solo a fornire potenza per i sistemi di bordo, quindi ciò che conta non è tanto la potenza per kg corporeo, ma la massima potenza sviluppabile: altro punto a favore dei canottieri di elite. 

Tutto ciò sembra proprio la combinazione perfetta per la scelta di un canottiere, masse muscolari importanti, elevato consumo di ossigeno e relativa FTP elevata, unite alla grande capacità a gestire il lattato che si forma in una prestazione della durata tipica di un match race di AC.

Un canottiere professionista è in grado di mantenere ininterrottamente potenze di oltre 400 watt anche per periodi superiori a mezz’ora, producendo una quantità di acido lattico facilmente assorbibile, in maniera da avere identiche prestazioni anche dopo solo due ore di recupero.

In conclusione il mix di caratteristiche di un cyclor, al netto dei ciclisti che hanno caratteristiche corporee simili, portano la scelta proprio sul profilo fisico dei canottieri di categoria elite.

Infine vi inserisco il link a questo video di presentazione del power Team di Luna Rossa Prada Pirelli

https://youtu.be/whY_nKAUx6o e concluderei con un

FORZA LUNA ROSSA!!!

Vincenzo Triunfo


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