RINNOVABILI, COSTO DI PRODUZIONE, GRID E MARKET PARITY


Per produrre energia si spendono risorse economiche, a prescindere che essa sia proveniente da fonte fossile o rinnovabile.

Il prezzo dell'energia di riferimento in un mercato è dato dall'LCOE
(LCOE, Levelized Cost of Energy); tale prezzo di riferimento è da prendere in considerazione per soddisfare la condizione di "parità" tra il costo di produzione è il prezzo di mercato del kWh sul mercato dell'energia elettrica.

Qual'è la differenza tra grid parity e market parity?

Per valutare se una fonte energetica, e la relativa tecnologia che la sfrutta, sono in grid o market parity, si mette a confronto, in ciascuno dei contesti, la tariffa di vendita dell'elettricità prodotta con il costo di generazione. Nel caso di produzione da fonte rinnovabile,  il confronto, ci dice quale è il costo massimo che servirebbe per rendere sostenibile l'investimento (dipendente da costi, fiscalità, potenziale della fonte(sole,vento, ecc.)

Tale costo confrontato con il prezzo di vendita del MWh all'ingrosso che si riuscirebbe a spuntare, ci consente di posizionarci dentro o fuori zona di "market parity".

Nel caso in cui il costo di generazione è inferiore al valore del secondo siamo in "market parity", ovvero la produzione è tale che economicamente si ha un guadagno sulla vendita all'ingrosso nel mercato dell'energia elettrica.

Ricordiamo che la market o generation parity è cosa diversa dalla grid parity, infatti nel secondo caso -grid parity-, il confronto viene fatto sul prezzo di acquisto al dettaglio ( quello che noi paghiamo nelle nostre case), esempio pratico è la grid parity del FV, già raggiunta in Italia, in cui l'energia prodotta con il FV è più economica di quella acquistata al dettaglio dalla rete, essendo questa gravata di tasse e oneri vari. Quindi stare in grid parity è più semplice che arrivare in market parity.

Dal grafico che segue si evince che in alcuni paesi si è raggiunta anche la market parity.

In paesi come Cile e Marocco la market parity per il fotovoltaico è ormai una realtà consolidata: in entrambe le nazioni un grande parco FV per la vendita di energia all'ingrosso è un investimento economicamente conveniente anche senza incentivi.



In Italia invece la market parity ancora non c'è. Anzi negli ultimi anni ci siamo allontanati da questo obiettivo.

La colpa è dell'effetto “cannibalismo” dato dallo stesso FV e le rinnovabili incentivate in genere: i prezzi elettrici all'ingrosso sono scesi considerevolmente proprio a seguito della forte penetrazione dell'elettricità prodotta dalle rinnovabili, in particolare idro e solare, minando, di fatto, proprio la possibilità di tecnologie con il FV di competere con le fonti tradizionali. 
Ma tale obbiettivo nel corso del prossimo quinquennio sarà quasi certamente raggiunto.

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