LA SCOMMESSA DI ELON

Elon Musk, imprenditore Sud Africano naturalizzato Statunitense, ama le sfide, quelle impossibili lo attraggono in una maniera sorprendente e dopo paypal e SPaceX ora la sfida è molto “semplice”: produrre un auto elettrica in grado di poter competere con un’auto a motore termico!

Ma competere con un’automobile alimentata da motore termico significa almeno:
1)    Avere stesse prestazioni in termini di velocità e accelerazioni
2)    Avere stesse capacità di carico
3)    Avere stessa autonomia di percorrenza
4)    Avere la possibilità di immagazzinare grandi quantità di energia in poco tempo
5)    Avere la possibilità di rifornirsi di energia ovunque o quasi
6)    Avere la possibilità di gestire la manutenzione ordinaria e straordinaria ovunque e allo stesso costo
7)    Avere gli stessi prezzi di vendita
8)    Avere una vita utile identica
9)    Avere stesso comfort

Alcuni delle condizioni su elencate sono state abbondantemente raggiunte e superate, altre sono ancora da migliorare ma paragonabili a quelle delle auto termiche ed altre ancora sono assolutamente lontane dagli obiettivi prefissati.

Nella prima categoria possiamo sicuramente inserire la possibiltà di avere la stessa capacità di carico, e avere lo stesso comfort.

Nella seconda categoria possiamo annoverare la possibilità di avere stesse prestazioni in termini di velocità ed accelerazioni, anche perché i limiti vigenti sono ben al di sotto delle prestazioni che molti veicoli raggiungono, ma anche la vita utile è abbastanza in linea con quella di un’autovettura termica.

Nell’ultima categoria invece rientrano moltissime delle condizioni su elencate, dal prezzo di vendita, all’autonomia di percorrenza, senza parlare della facilità a rifornirsi e la velocità stessa di rifornimento. Ma non trascurabili sono anche la capacità di trovare aziende capaci di gestire la manutenzione ordinaria e straordinaria dei veicoli.

Unico caso esistente sul pianeta in cui anche alcune di queste condizioni sono rispettate è quello della Teslamotor;


Tesla è un'azienda automobilistica che ha come obiettivo la creazione di veicoli elettrici ad alte prestazioni orientati verso il mercato di massa. Fondata nel 2003 a San Carlos in California da Elon Musk e JB Straubel insieme a Martin Eberhard e Marc Tarpenning, la ditta è cresciuta in organico fino a comprendere molti esperti mondiali di informatica e sistemi di calcolo, nel campo elettrico e dell'ingegneria elettrica ed elettronica. Il nome è un omaggio al noto inventore Nikola Tesla.

l’azienda californiana, con il suo modello S è riuscita non solo a surclassare le rivali con motore termico in termini di prestazioni velocistiche e di accelerazione, ma ha dato la possiblità di avere autonomie di percorrenza degne delle migliori berline (si parla anche di 550 km di autonomia), e grazie alla realizzazione di una tecnologia di ricarica denominata supercharger, anche i tempi di rifornimento iniziano ad essere accettabili per un’automobilista abitutato ad immagazzinare attraverso i distributori classici di carburante energia per percorrere 800 km in pochi minuti.

Il prezzo di vendita è in linea con il segmento in cui il modello S si posiziona (alta gamma).
Ma per raggiungere questi obiettivi – lontani per ogni auto elettrica presente sul mercato attuale- è  da ricordare che una start-up da poco avviata, come la Tesla soffre di costi operativi iniziali molto alti, che devono necessariamente calare nel corso degli anni.
Si tratta dei costi fissi degli impianti, dei macchinari, dei magazzini e di tutte le immobilizzazioni che non sono inizialmente assorbiti dai ricavi. Inoltre anche i costi di approvvigionamento e di fornitura sono inizialmente molto alti.

Con la produzione della Model S, comunque, alcuni costi sono stati abbattuti, ma l’azienda non può garantire di raggiungere gli obiettivi di margine operativo e di profitto stabiliti. Altri costi che incidono sulle performance aziendali sono quelli relativi alla fornitura delle materie prime, all’assemblaggio delle componenti e alla remunerazione del personale. Ancora, si devono aggiungere i costi relativi all’aumento della produzione, alle spese per il marketing e la sponsorizzazione del prodotto sulle diverse piattaforme (televisione, radio, stampa, internet).

Per raggiungere la sostenibilità economico-finanziaria l’azienda dovrà assolutamente ottenere dei buoni risultati di vendita sia con la Model S e le future Model X e la terza generazione, e uno dei più grandi crucci per Elon Musk è quello di non riuscire a generare una domanda adeguata per la propria auto elettrica: il prezzo finale di vendita, le performance del prodotto, il design, l’affidabilità e il tempismo nelle consegne e nell’assistenza sono tutti fattori che influiscono sulla fiducia del consumatore. Le cause di questi scenari negativi non sono sempre prevedibili e attribuibili alla gestione o a scelte errate, ma possono derivare da circostanze esterne all’ambiente aziendale.
 Ad esempio potrebbe esserci un aumento della domanda di celle agli ioni di litio che causerebbe un innalzamento del costo di acquisto di tale materiale necessario alla realizzazione dei pacchi batteria per Tesla, la quale, vedrebbe annullati i margini sulle vendite.
Ricordiamo che Il 2014 è il primo anno in cui Tesla è riuscita a generare dei profitti, e l’unico modo per mantenere una profittabilità positiva è quello di raggiungere gli obiettivi di vendita, di riduzione e di controllo dei costi operativi.
La produzione della Tesla Model S dipende dalla fornitura delle batterie.
Ma la visone lungimirante di Musk lo  ha già portato a realizzare la  “Gigafactory”, dal costo complessivo di oltre 5 miliardi di dollari, questo colosso della produzione di bateria dovrebbe aprire i battenti entro la fine del 2016. Nei piani di Panasonic e Musk, la fabbrica produrrà 35 GWh (Gigawattora) di celle e 50 GWh di pacchi batterie, sufficienti per 500 mila auto elettriche (non soltanto Tesla). L'obiettivo è generare un'economia di scala in grado di tagliare i costi del 30%, premessa indispensabile per la nuova Model 3. Dall'impianto usciranno anche i nuovi accumulatori Powerwall e Powerpack, destinati a un uso domestico e industriale.


Tutto previsto allora? Sembrerebbe di si!

Quello che era un futuro incerto per la produzione,  con il costo dei materiali quali l’alluminio, il rame e il litio che potrebbe aumentare, oppure la fluttuazione del valore dello yen giapponese sul dollaro potrebbe compromettere il costo d’acquisto delle batterie (acquistate da Panasonic) sembra aver già trovato una soluzione, la linea strategica adottata da Tesla, non prevede il rincaro dei prezzi di vendita in quanto il risultato sarebbe la perdita della fiducia del consumatore e l’annullamento di molti ordini.

La mentalità di uomini come Musk va oltre! ed infatti quello che per  molti era un grandissimo vantaggio competitivo lui lo reputa un limite da eliminare, ovvero la proprietà dei suoi brevetti!

A giugno l’annuncio che mi ha fatto ancora un po di più ammirare Musk e la sua Tesla.
Elon Musk annuncia che la sua macchina sarà open source, e cioè che si possono copiare le tecnologie Tesla senza paura di essere denunciati per violazione dei suoi brevetti. E’ una mossa senza precedenti per l’industria delle automobili.

Ecco cosa dice Musk dal suo blog: “Tesla Motors was created to accelerate the advent of sustainable transport. If we clear a path to the creation of compelling electric vehicles, but then lay intellectual property landmines behind us to inhibit others, we are acting in a manner contrary to that goal.” –

“Tesla Motors è stata creata per accelerare l’avvento del trasporto sostenibile. Se apriamo una strada alla creazione di macchine elettriche attraenti e competitive, ma poi poniamo mine di proprietà intellettuale sul campo per rendere difficile il percorso ad altri, allora stiamo lavorando in un modo contrario al nostro obiettivo.”

Tutto questo rivoluzionerà il campo delle auto alimentate dal vettore elettrico. Dal punto di vista di Musk, i brevetti sono un ostacolo alla crescita e non ce la si farà mai a combattere il vero nemico se si va avanti da soli. Inizialmente usarono i brevetti perché la paura di essere fagocitati dai grandi produttori di automobili era grande; avrebbero copiato le loro tecnologie, ed essendo la Tesla una piccola ditta, non ce l’avrebbero mai fatta a sopportarne la competizione.

Ma tutto questo non è accaduto, e oggi il mercato delle auto elettriche è ancora molto limitato. Solo l’1% delle macchine vendute negli Usa è a emissioni zero.

Meglio va in California, dove le leggi impongono che per il triennio 2014-2017, il 14% delle auto vendute da ciascuna casa automobilistica deve esser a emissioni zero.
Il mercato è praticamente infinito e la competizione per la Tesla non sono le altre auto elettriche, ma l’enorme mole di auto a motore termico.

Musk è convinto che questa mossa open source porterà benefici alla Tesla, e che la leadership la si acquista non con muri e chiusura, ma semplicemente attraendo i migliori ingegneri e nel motivarli il più  possibile.

Personalmente mi auguro che a vincere questa scommessa Elon ci riesca e che a breve a seguirlo siano in tanti!



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