- La maggior parte della popolazione mondiale vive e lavora in aree in cui il tasso di particelle eccede le direttive dettate dall’OMS (Organismo Mondiale della Sanità) riguardanti le PM2,5 (10μg/m3/anno)
- Barcellona (27μg/m3/anno), Vienna (21,6), Bruxelles (19), Parigi (16,4), Londra (13,1), Stoccolma (9,4)
Eppure senza cibo possiamo vivere per settimane, senza acqua per giorni, ma senza aria dopo cinque minuti siamo belli e andati all'altro mondo!
La ricerca dell'aria "pura", non inquinata, è un'idea che ci appartiene, ma per metterla in pratica facciamo ben poco.
Siamo i primi imputati nello scempio che si perpetua ogni giorno nei confronti dell'atmosfera che respiriamo. Vi immettiamo di tutto e di più, non ci preoccupiamo più di tanto delle conseguenze, soprattutto se dobbiamo fare qualche km a piedi per non usare un auto puzzolente e altamente inquinante; paradossalmente puntiamo il dito contro un termovalorizzatore ma lasciamo che le nostre auto, le caldaie e i camimi delle industrie scaricano in atmosfera qualsiasi schifezza allo stato aeroforme.
Il monitoraggio della nostra aria è qualcosa che demandiamo agli enti pubblici, università, arpa ( agenzia regionale protezione ambientale) o al massimo a qualche azienda privata che crea business e fatturato con queste attività.
Stamane, invece, ho visto una nuovo modo di interpretare il futuro del monitoraggio. Quello mobile che potrà essere, nel giro di pochi anni alla portata di tutti. Il Cnr insieme a Isofom ha creato un sistema di monitoraggio ambientale portatile basata su una piattaforma "Arduinio";
Arduino, per chi non lo sapesse, è la scheda "open source" tutta Italiana, sulla quale è possibile inserire qualsiasi sensore e con un codice di programmazione, in pochi centimetri cubici, si può avere un monitoraggio degli inquinanti presenti nell'aria, sistema gps, accelerometro, scheda gprs, etc. Tutto ciò comunica con un server centrale e tramite un software rileva in continuo i dati e li trasmette. Oggi questo sistema, chiamato "Airquino" è montato su biciclette,
autobus e autovetture; ma domani con la miniaturizzazione potrà stare anche nei nostri smartphone e potranno essere milioni le centraline viaggianti che, comunicando tra loro, ci diranno il livello di qualità dell'aria e come potremmo agire nel caso in cui i livello di inquinanti siano troppo alti e dovremmo necessariamente ridurli.
Arduino, per chi non lo sapesse, è la scheda "open source" tutta Italiana, sulla quale è possibile inserire qualsiasi sensore e con un codice di programmazione, in pochi centimetri cubici, si può avere un monitoraggio degli inquinanti presenti nell'aria, sistema gps, accelerometro, scheda gprs, etc. Tutto ciò comunica con un server centrale e tramite un software rileva in continuo i dati e li trasmette. Oggi questo sistema, chiamato "Airquino" è montato su biciclette,
autobus e autovetture; ma domani con la miniaturizzazione potrà stare anche nei nostri smartphone e potranno essere milioni le centraline viaggianti che, comunicando tra loro, ci diranno il livello di qualità dell'aria e come potremmo agire nel caso in cui i livello di inquinanti siano troppo alti e dovremmo necessariamente ridurli.
Il futuro del monitoraggio dell'aria passerà per la rete e la distribuzione capillare. Tutto ciò grazie a menti e sistemi tutti made in Italy.
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