AFRICA: "the next Generation"!

Se volessimo analizzare le notizie di cronaca che, negli ultimi anni, provengono dal continente africano,  sembrerebbe che per le popolazioni occidentali, in particolare quelle Europee, questo continente sia fonte di problemi e guai.
Ma in realtà, andando oltre la solita notizia mediatica, sufficiente a far fatturare soldoni al mondo dell'editoria, e analizzando in profondità cosa sta accadendo nel continente  a cavallo dei due emisferi, sia a nord che a sud del Shara, ci accorgiamo che per noi sono forse una delle poche se non l'unica possibilità di poter continuare a crescere.
Attualmente L'Africa Sub-sahariana va verso un raddoppio della popolazione e un aumento della domanda energetica dell'80% da qui al 2040. Ha davanti a se una sfida enorme per estendere l'accesso all'energia elettrica, attualmente negato a due terzi dei suoi abitanti, a tutta la sua popolazione. 
Paradossalmente questa regione  è  storicamente quella che ha meno gravato e che meno grava alle emissioni di gas serra, ma è tra le aree che pagano e pagheranno più cari gli effetti del global warming. 
È la regione con le più ingenti risorse energetiche al mondo, sia fossili che rinnovabili, ma è anche quella con la più alta percentuale di popolazione che non ha accesso all'elettricità.
La sfida per rovesciare questa situazione è a dir poco gigantesca, anche per l'aumento demografico che quest'area registra. Ma la buona notizia è che le risorse rinnovabili, insieme alle nuove tecnologie possono fare tantissimo per alleviare la povertà energetica "in situ" africana.

Attualmente circa i due terzi degli abitanti, cioè circa 620 milioni di persone, non hanno accesso all'elettricità e mediamente un africano non consuma abbastanza energia per tenere accesa costantemente una lampadina da 50 watt. Tutto ciò tenendo conto che le statistiche sono “falsate” dalla presenza del Sud Africa, che da solo pesa per metà della potenza elettrica installata nella regione. Anche per ciò che riguarda l'energia termica la situazione è critica: oltre 700 milioni di persone ancora cucinano bruciando biomasse o torba in modi pericolosi per la salute e inefficienti.



Dati statistici registrati  in un continente in cui il 30% delle nuove riserve di gas e petrolio scoperte negli ultimi 5 anni sono situate in questa regione, che conta già giganti dell'export fossile come Nigeria, Sud Africa e Angola.

Ma il continente possiede anche enormi risorse di sole, acqua, vento e geotermiaL'Africa Sub-sahariana, insomma, ha tanta energia, ma la usa male, concentrandosi in gran parte su investimenti in fossili da esportare: due terzi degli investimenti in energia fatti nella regione dal 2000 ad oggi sono stati destinati a risorse da esportare.
Nel report IEA si stima che entro il 2040 l'economia della regione possa quadruplicare, la popolazione raddoppiare, arrivando a 1,75 miliardi, e la domanda di energia salire dell'80%. Non sarà facile soddisfare questa fame, tanto che la IEA stima che al 2040, nonostante gli investimenti in infrastrutture, a mezzo miliardo di africani sarà ancora negato l'accesso all'elettricità.

La buona notizia è che le fonti pulite potranno fare moltissimo per migliorare la situazione. La IEA, nel suo scenario “di mezzo” (il New Policies) stima che da qui al 2040 la potenza elettrica installata quadruplichi, arrivando a 385 GW, e che quasi metà (il 45% della potenza) dei nuovi impianti saranno da fonti rinnovabili. Una previsione forse fin troppo conservativa, se pensiamo a come i costi delle tecnologie pulite si stanno abbassando e se consideriamo che già nel 2013 per la prima volta le rinnovabili hanno superato le fonti convenzionali in termini di nuova potenza installata nell'anno anche nei paesi non OCSE.

Come è successo con la telefonia, arrivata in ampie aree del mondo direttamente con i cellulari, saltando la fase degli apparecchi fissi, l'accesso all'energia per molti africani potrebbe arrivare direttamente con le rinnovabili in micro-reti intelligenti. Si parla di investimenti cumulativi per 200 miliardi di dollari. Dunque, un mercato considerevole. Dovremmo tenerne conto anche in Italia, dato che il nostro Paese attualmente è all'avanguardia in questi settori e che, con le politiche giuste, abbiamo le carte in regola per diventare un paese leader nel campo delle tecnologie per le reti intelligenti alimentate a rinnovabili.

Speriamo di non farci scappare anche questo treno!
In allegato la pubblicazione dell'IEA Africa Report 2014
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