Quest'estate non cambiare stessa spiaggia stessa plastica!!!

A dire il vero, il famoso tormentone degli anni '60 non recitava proprio così,  ma in una versione evoluta ed in linea con i tempi attuali la modifica la possiamo tranquillamente concedere. Effettivamente oggi l'unica certezza che i bagnanti villegianti di mezzo mondo possono avere è l'incontro marino con un rifiuto plastico - bottiglia, busta, bicchiere, braccio di bambola o altro -, Il problema è serio e non facilmente risolvibile. 
In giro per gli oceani ci sono milioni di tonnellate di rifiuti plastici, la maggior parte sono concentrati in aree grandi come intere nazioni, che sono state individuate dagli sicenziati e denominate Gyres.
In particolare, la più grande di queste discariche marine flottanti si trova nel bel mezzo del pacifico ed ha una dimensione che può arrivare a 10 milioni di kmq, pari all'estensione degli Stati Uniti. Sembrerebbe che grazie alla testardaggine di un diciannovenne olandese, studente di ingegneria aerospaziale all'università di Delft, forse il problema finalmente verrà risolto. 
L'idea che Boyan Slat, così si chiama il brillante giovanotto olandese, ha partorito nel 2012 e con la quale è riuscito a convincere migliaia di persone che, grazie al crowfunding, hanno supportato anche economicamente il progetto. 
Attualmente la fase 1, quella di prefattibilità economica, si è conclusa; con un documento di 528 pagine il gruppo dell' "Ocean Cleanup" ha dimostrato la realizzabilità del progetto, ripulire i mari e gli oceano di tutto il pianeta in maniera sostenibile, economicamente fattibile e senza creare danno all'ecosistema marino. Il principio è molto semplice, sfruttare le correnti con cui queste gigantesche isole di plastica si muovono per catturarle, raccoglierle e adirittura riciclarle, attraverso un sistema di ancoraggi e aste  unite fra loro ad una barriera altamente ingegnerizata;
un progetto, come lo definisce lo stesso Slat, "elegante"!  io aggiungerei brillante e, se funzionerà, da premio Nobel. 
Sul sito del progetto www.theoceancleanup.com è possibile trovare tutte le informazioni e scaricariche l'intero report di 528 pagine, che tranquillamente potrebbe essere utilizzato da studenti universitari per interessanti e innovative tesi di laurea.
Inoltre è possibile donare, attraverso la pagina dedicata al crowfunding, anche un minimo contributo per sostenere un progetto che salverebbe milioni di esseri viventi,
ogni anno muoiono circa un milione di uccelli e centomila mammiferri per colpa della plastica oceanica, e che donerebbe al mondo marino una pulizia che ognuno di noi desidera.

Commenti