IL PORTO DI NAPOLI:TRA CROCIERISTI E INQUINAMENTO CHI VINCE?

In questi ultimi tre anni, il numero di navi da crociera che hanno  ormeggiato nel porto di Napoli sono state ben oltre le 400 unità/anno. Nel 2013 hanno approdato 440 navi, con un transito di circa un milione e duecentomila turisti; la notizia sotto il profilo economico, turistico è ottima e l'idea che oltre un milione di turisti, anche se appartenenti alla  categoria mordi e fuggi, possano girare per Napoli mi da grande gioia. 

Contestualmente queste 440 navi  non sono solo una ricchezza per la nostra città, ma anche un problema, sopratutto di tipo ambientale.

In un porto dalle dimensioni imponenti come quello di Napoli viene a stabilirsi una situazione ambientale alquanto difficile, che dipende da vari fattori. 

Primi fra questi le condizioni climatiche che variano nel tempo, i gas e le polveri nocive hanno dimensioni tali da poter essere trasportate dal vento e, se la direzione di questo tende al suolo, l’impatto viene a essere diretto sulle popolazioni residenti.

Inoltre, le fonti inquinanti, in queste aree, non sono soltanto le navi da crociera ma anche le altre navi in transito nel porto, i veicoli terrestri a sostegno delle operazioni di imbarco e sbarco, i veicoli urbani e le altre fonti quali quelle industriali limitrofe.

Il dipartimento di Ingegneria Navale dell’ Università degli Studi di Napoli
“Federico II”  ha effettuato delle rilevazioni nei mesi di Marzo e Aprile 2012, per valutare la qualità dell’aria proprio nei pressi delle bitte d’ormeggio del Molo Beverello, molo del porto di  Napoli  destinato ad ospitare le navi da crociera e le navi passeggeri.

La campagna di rilevazioni ha fornito i valori medi delle concentrazioni nell’aria di ossidi di azoto e di zolfo - NOx e SOx (in µg/m3) - per ogni ora trascorsa dalle ore 00:00 del 28 Marzo 2012 alle ore 00:00 del 10 Aprile 2012.

I risultati dello studio  che ha visto incrociare i dati acquisiti sia con gli intervalli di tempo (ognuno di 4 ore consecutive), sia con  il numero  di  navi  da crociera presenti in  porto durante il periodo di ricerca hanno mostrato che, in alcuni intervalli di ore, la media delle concentrazioni nell’aria degli ossidi di zolfo e degli ossidi di azoto assumono valori relativamente elevati.


Ma si nota anche che la causa di questa elevazione non è da imputare unicamente all’arrivo di un’altra nave da crociera. Questa è prova del fatto che anche le altre navi presenti nel porto, sebbene in misura minore, insieme con le fonti terrestri, anche se lontane dal punto di rilevazione, danno il loro apporto sensibile all'inquinamento dell'area.

Non a caso infatti, nei grafici prodotti, viene evidenziato che, sebbene, nelle prime 50 ore di ricerca, sia nullo il numero di navi da crociera presenti in porto, la concentrazione dei  gas tossici nell’aria è comunque elevata, da ciò si evince che, se durante quelle ore ci fossero state altre navi da crociera ferme nel porto, la situazione sarebbe stata alquanto dannosa in termini dell’impatto ambientale.

I  grafici  riportati  nelle  figure precedenti  rivelano  che,  in  un  periodo  di  scarsa  attività crocieristica come quello compreso tra marzo e aprile, è da ricordare che durante i mesi da maggio a settembre il numero di navi triplica rispetto al periodo valutato -vedi tabella in alto-, la media quadri-oraria delle concentrazioni nell’aria di SOx  oscillano tra i 5 µg/m3  e i 10 µg/m3  con valori più elevati registrati solo durante determinati intervalli d’ore e probabilmente per condizioni di vento particolari; la media quadri-oraria delle concentrazioni nell’aria di NOx  oscillano tra i 5 µg/m3 e i 110 µg/m3  e, a differenza degli SOx, acquisiscono un po' più spesso valori più elevati  rispetto  alla  media  designata.  Si  ricorda,  a  tal  proposito,  che  l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha indicato:


GAS NOCIVI
Massima esposizione su base oraria (µg/m3)
Massima esposizione su base annuale (µg/m3)
NOx
200
40
SOx
60 µg/m3 cominciano a dare problemi di salute



È da sottolineare che ogni singolo valore tra le rilevazioni riportate nei grafici, è frutto di una media fatta nell’arco di 4 ore. Pertanto il valore associato ad ogni intervallo di tempo considerato non è costante in questo intervallo ma è variabile. Viceversa, i suggerimenti dell'organizzazione mondiale della sanità non prevedono questa variabilità.

Da tutto ciò si traggono le seguenti conclusioni:


Le concentrazioni degli ossidi di zolfo e degli ossidi di azoto nell’aria sono destinate a crescere in periodi diversi da quello esaminato, quando l’attività crocieristica è più intensa, portandosi al limite o addirittura oltre i limiti indicati dall'OMS.

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