EMISSIONI CLIMA ALTERANTI E VEICOLI ELETTRICI: DUE PESI E DUE MISURE




Conosciamo tutti il grande vantaggio di possedere un veicolo alimentato da gas metano, energia elettrica o ibrido: essendo queste tecnologie di alimentazione considerate a basso impatto ambientale portano con loro un beneficio nelle nostre metropoli in termini di inquinamento e spesso questi veicoli non hanno limitazioni nella circolazione; in particolar modo in quei giorni in cui, per cause relative allo sforamento dei limiti di emissioni, è necessario ridurre le stesse da parte dei veicoli circolanti.

Le auto elettriche posseggono un ulteriore vantaggio, spesso sono le uniche che hanno il permesso in deroga per circolare all'interno delle aree ZTL.

Oltre a tali indubbi vantaggi, i veicoli a "basso impatto" possono beneficiare anche di eco incentivi sull'acquisto degli stessi.

Premesso che ogni tipo di intervento atto a migliorare la qualità della vita e dell'ambiente all'interno delle nostre metropoli è più che condiviso, ci chiediamo se realmente questi veicoli hanno questa capacità di miglioramento della qualità dell'aria.

La risposta, come molte cose relative ai complessi sistemi che fanno parte del mondo tecnologico in cui viviamo, è sempre la stessa:

Dipende!

Nel caso specifico dipende da più fattori, il primo è quello fisico, ovvero dove poniamo il confine della misura della qualità dell'aria e dove misuriamo le emissioni; è indubbio che un veicolo totalmente alimentato da energia elettrica durante la circolazione non emette nessun tipo di gas di scarico, come un veicolo alimentato a gas metano emette una quantità di composti gassosi estremamente meno inquinanti di uno stesso veicolo alimentato da gasolio o benzina.
Ma se  nel primo caso il confine  dovesse racchiudere un impianto alimentato a carbone per la produzione dell'energia elettrica necessaria a produrre l'energia da accumulare nelle batterie, potremmo asserire allo stesso modo che le emissioni sono nulle?

E nel secondo, se il confine del sistema, in cui misuriamo le emissioni, dovesse racchiudere anche i luoghi di estrazione  e di trasporto del gas metano, sapendo delle perdite esistenti in atmosfera e conoscendo il potere clima alterante del metano ci dovremmo porre lo stesso quesito: ma queste emissioni dislocate in altri siti sono ugualmente dannose?

Se nel caso del veicolo elettrico sicuramente la produzione di energia da fonte rinnovabile, a meno delle emissioni relative alle fasi  di realizzazione e smantellamento degli impianti, la possiamo considerare a impatto pari a zero, in tutti gli altri casi dovremmo verificare invece per produrre l'energia quanti gas inquinanti si stanno producendo. Nel caso dei veicoli a gas metano, recenti studi hanno verificato che, se il confine è allargato alle aree di produzione e trasporto, addirittura un'auto diesel inquina meno di una a metano. 
Due nuovi studi dimostrano come la questione delle fughe di gas sia stata finora ampiamente sottostimata. In uno, pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, si mostra come da alcuni pozzi per l'estrazione di shale-gas negli Usa derivano emissioni di metano in atmosfera da 100 a 1000 volte più consistenti di quanto ipotizzato finora dall'EPA, l'agenzia governativa Usa per la protezione ambientale. 
Nel secondo  report, pubblicato a metà febbraio su Science, si fa una revisione della letteratura scientifica, concludendo che il volume delle perdite di gas da pozzi e infrastrutture è molto più alto rispetto alle stime EPA, fino ad arrivare a dire che, se si tiene conto di queste emissioni in atmosfera, guidare un veicolo a gas è peggio per il clima che girare con un'auto diesel.

Attualmente sappiamo che esistono dei problemi seri relativi all'inquinamento localizzato dei centri urbani; ma ugualmente importanti, per la salvaguardia del clima e del pianeta, sono le emissioni dislocate ovunque nel pianeta, necessarie ad alimentare il flusso di energia che la struttura sociale del mondo moderno ha con un unico verso: dai centri di produzione a quelli di consumo.
Unico caso, in cui tale  flusso è dislocato anch'esso nei centri di consumo, riguarda la generazione distribuita con impianti a fonti rinnovabili installati in situ; ma sappiamo benissimo che all'interno dello stesso settore dell a produzione  di energia da fonti rinnovabili questo valore è estremamente esiguo, sia rispetto la richiesta di energia che alla stessa produzione da fonte rinnovabile.

Al crescere  dell'utilizzo delle auto elettriche, a gas metano o altri combustibili diversi dai derivati del petrolio, tali considerazioni dovranno essere fatte, ma sicuramente per ora è importante riconvertire il settore dei trasporti verso il vettore elettrico e/o ibrido, e contestualmente è necessario aumentare sempre di più la produzione di energia elettrica d fonti rinnovabili.



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