Sono stati pubblicati i dati relativi alla produzione di energia elettrica da fonte solare in Italia e nel mondo. I dati confermano l'ottimo stato di salute del comparto a livello mondiale, con alcune variazioni in termini di classifica fra i paesi che crescono nelle installazioni e coloro, come l'Italia, che avendo già dato un grande contributo al comparto, diminuiscono in termini percentuali la crescita ma sempre di crescita parliamo. Il mercato annuo a livello globale nel 2013 è cresciuto di circa il 23% rispetto al 2012, passando da 30 a 37 GW installati nel 2013, confermando la crescita a doppia cifra che ormai continua dal 2007. Capofila delle installazioni nel 2013 è stata la Cina con 11.300 MWp seguita da Giappone e Stati Uniti mentre le prime nazioni in Europa rimangono Germania e Italia. Nella classifica del parco totale installato in questi anni, la Germania rimane saldamente al comando con oltre 35 GWp di impianti e l'Italia è ora al terzo posto scavalcata dalla Cina. Ma mentre nel resto del mondo crescono le installazioni, in Europa leggiamo una diminuzione dei GWp nuovi installati; comtestualmente vi è un grande aumento nell'interesse e la possiiblità di creare sistemi di produzione abbinati all'accumulo, ovvero dare la possibilità a quella che è per definizione una risora diurna, di essere utilizzata anche durante le ore notturne.
I sistemi di accumulo, in corso di sperimentazione un po' in tutta Europa, sono di taglie e tecnologie molto diverse tra loro, ma tutte sono accomunate da un unico obbiettivo: raccogliere sufficiente energia durante i periodi di grande abbondanza di energia solare per distribuirli quando il sole è avaro (periodi invernali) , oscurato da eventi atmosferisci o bacia altre aree del pianeta durante le ore notturne. I grandi accumuli per ora possono essere realizzati in maneira efficiente ed economicamente sostenibile attraverso i bacini idroelettrici che, attraverso l'accumulo di acqua, possono poi restituire l'energia potenziale accumulata riportandoli a quota più bassa in turbine che generano energia elettrica. Sono in corso sperimentazioni attraverso sistemi di accumulo elettrochimico (grandi batterie) e attraverso lo stoccaggio di aria compressa e dell'idrogeno. Per i sistemi più piccoli, in particolare quelli residenziali, l'attuale tecnologia prevede l'utilizzo di gruppi batteria. Nei modelli domestici, questi gruppi hanno capacità di qualche kWh di accumulo elettrico, grazie a batterie al piombo o al litio. Per taglie un po’ più grandi sono molto interessanti anche le batterie “Sodio beta”, ad alta temperatura, tecnologia di cui l’Italia è leader mondiale. Le batterie al piombo costano relativamente poco, ma sono ingombranti e hanno una vita media limitata; se ben gestite, in determinate applicazioni potrebbero durare intorno ai 5-6 anni. Le batterie al litio sono più costose, ma anche più compatte e longeve, con una vita che a parità di condizioni può superare 10 anni. Come valori indicativi, per taglie residenziali il prezzo varia dai 2.000 Euro di quelli meno costosi fino a 3-4000 euro. Attualmente data la grande diminuzione dei sistemi fotovoltaici, il costo aggiuntivo del sistema di accumulo può essere compatibile con un buon ritorno dell’investimento. Infatti un sistema di accumulo, se ben progettato, può far facilmente passare la quota di energia autoconsumata da una media del 30-40% a una di 60-70%, e che mentre un kWh immesso in rete viene pagato meno della metà rispetto a quanto uno autoconsumato fa risparmiare, ovvero corca 10 centesimi contro oltre una ventina. La convenienza dell'accumulo cresce all'aumentare dell'autoconsumo e rimane anche considerando la necessità di almeno una sostituzione delle batterie, nel corso della vita dell’impianto. Il futuro della generazione distribuita certamente passerà per i sistemi di accumulo, ma in verità ancora non è ben chiaro con quale tecnologia. In molti paesi si inizia a valutare la possibilità di creare accumuli anche utilizzando i veicoli elettrici, che non solo possono essere un carico per la rete, ma potrebbero fornire energia accumulata quando non vengono utilizzati e sono collegati alle colonnine di ricarica. L'unica certezza è proprio quella che il sole a breve ci aiuterà e si farà "vedere" anche di notte!
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