La
storia dell'energia elettrica in Italia la possiamo dividere in quattro periodi
congiunturali, ognuno segnato da un particolare evento o da una particolare
tecnologia;
il primo periodo, che
va dagli inizi del ‘900 alla fine della seconda guerra mondiale, caratterizzato
da una presenza dominante della produzione da fonte idroelettrica.
Il secondo va dai primi anni del
dopoguerra al 1972, è il periodo della crescita costante del termoelettrico;
il
terzo dal 1963 al 1987, che ha visto la nascita e la morte del nucleare e l'inizio delle importazioni imponenti di energia elettrica dai paesi esteri;
il
quarto dal 1992 ad oggi, periodo caratterizzato dall'ingresso delle nuove
fonti rinnovabili, (eolico, fotovoltaico ,bioenergie)
Chiaramente, come si evince dal grafico, dal dopoguerra ad oggi la parte del leone è stata fatta dal termoelettrico
Fig.1
Dal
documento di sintesi relativo allo
storico della produzione di energia elettrica in Italia e pubblicato sul sito
di Terna(www.terna.it), e dalla Fig.1, possiamo osservare che, dal 1883 alla
fine della seconda guerra mondiale la crescente domanda di energia elettrica
era coperta totalmente o quasi dalla fonte rinnovabile idroelettrica; dal 1948
in poi si è verificata un'inversione di tendenza, sia per motivi tecnici,
(la disponibilità di risorsa idroelettrica non era illimitata e gli impianti
termoelettrici avevano viceversa una elevatissima disponibilità di energia
primaria da sfruttare) sia per motivi economico-politici: il
mercato delle fonti fossili, gestito dai paesi vincitori della II guerra
mondiale doveva assolutamente crescere! Tale crescita ha indubbiamente favorito
lo sviluppo industriale e ha apportato miglioramenti del livello della qualità
della vita.
Nel
1962 nel mondo della produzione di energia elettrica, incomincia a farsi spazio
un nuovo protagonista; in uno scenario in cui la percentuale di produzione da
fonte termoelettrica sulla domanda era pari al 31% e la percentuale
dell’idroelettrico insieme al geotermoelettrico pari al restante 69 %, si
affacciava sul mercato dell'energia elettrica prodotta con tecnologia nucleare.
Tecnologia che si è sviluppata fino al 1987, anno in
cui, a seguito di una scelta referendaria, gli Italiani
boicottarono il nucleare scegliendo di fatto la via delle fonti fossili e,
all’epoca dei fatti, del carbone e dell'olio combustibile. (Fig.2)
FIG.2
In
quegli anni la domanda di energia elettrica del paese è triplicata passando da
70 TWh del 1963 a 200 TWh nel 1987 e la produzione termoelettrica ha
iniziato a farla da padrone, pesando per il 68 % della richiesta. Il nucleare
raggiunse nel 1987 gli 8 TWh di produzione e, sicuramente, senza quello stop,
in pochi anni avrebbe raggiunto valori superiori alla produzione da fonte
rinnovabile tradizionale.
Se
ci soffermiamo sui dati del terzo millennio ci accorgiamo che, a fronte di una
stasi di crescita del settore delle rinnovabili tradizionali (idroelettrico e
geotermoelettrico - vedi fig.2), non essendoci l’alternativa nucleare, la produzione
termoelettrica ha raggiunto valori di produzione, rispetto alla domanda
interna, del 70/75 % ed anche le importazioni sono cresciute arrivando a pesare anche per il 15% del consumo interno lordo; in questo stesso periodo, dalle retrovie, fanno capolino
delle nuove tecnologie che consentono lo sfruttamento di fonti rinnovabili fino
a quel momento assolutamente non utilizzate in larga scala: la fonte eolica
e quella solare.
La
prima ha cominciato a svilupparsi a metà degli anni novanta, ma fino ai primi
anni del terzo millennio (2003-2004) (fig.2), la sua crescita è stata
abbastanza lenta. Dal 2004 una tecnologia più matura e la forte spinta di
quello che nel resto d’Europa stava accadendo, in quegli anni il parco eolico
di Germania , Spagna e Danimarca era rispettivamente di 14, 6 e 3 GW, hanno
spianato la strada all’eolico nel nostro paese.
La
fonte solare, invece, fino al 2005 non ha avuto alcuna rilevanza e solo in
questi ultimi 6 anni abbiamo assistito ad una crescita annua con
valori % a tre cifre .
Al
31 Dicembre 2013 la produzione di energia elettrica da fonte eolica e solare
insieme, era di 37,4 TWh (22,4 da fotovoltaico e 15,0 da eolico) che insieme ai
51,4 TWh di idroelettrico e i 5,6 TWh di geotermoelettrico e i 14 di bioenergie,
ha rappresentato il 40 % della produzione netta totale e circa il 33%
della domanda di energia elettrica del paese.
Un numero veramente
interessante, ma sopartutto un numero che inizia a farci porre il quesito: Riusciremo ad arrivare al 50% più un kwh di produzione da
fonti rinnovabili?
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