Un impronta sempre più grande e indelebile!

Un impronta sempre più grande e indelebile!

La presenza di attività antropiche sempre più incalzanti, quali industrializzazione, trasporti, utilizzo di risorse primarie abbinata alla crescita demografica planetaria mettono sempre più sotto stress il pianeta. In particolare le attività caratterizziate da un elevato indice di carbonizzazione ovvero quelle attività che necessitano di elevati consumi energetici e di grandi quantità di materie prime hanno prodotto, negli ultimi decenni, una crescita di domanda in termini di risorse e la conseguente crescita di emissioni in atmosfera, nelle acque e nei terreni.

Tali fenomeni hanno completamente stravolto il bilancio tra biocapacità del pianeta e l’impronta ecologica che gli esseri umani  determinano sul pianeta stesso.

La differenza tra la biocapacità e l’ impronta ecologica di una regione o di un paese non è altro che il deficit ecologico che si verifica quando l'Impronta di una popolazione supera la biocapacità dell'area a disposizione di quella popolazione; al contrario, un surplus di risorse crea una riserva ecologica, situazione che si verifica quando la biocapacità di una regione supera l’impronta della popolazione che insiste su quei territori.

La presenza di un deficit ecologico  territoriale o nazionale, ha come risultante la necessità da parte di tale regione  di importare biocapacità attraverso il commercio e il trasporto di risorse da un’area all’altra del pianeta

Se poi analizziamo le emissioni in ambito territoriale, la cosa è molto più complicata, in quanto la circoscrizione di emissioni in bacini comuni quali acque e atmosfera è misurabile ma non è assolutamente delimitabile.

Chiaramente, in contrasto con la scala territoriale, il deficit ecologico globale non può essere compensata attraverso lo scambio, a meno di pianeti che consentano la cosa, ed è quindi pari ad un “overshoot” per definizione.

Attualmente la situazione globale è di “overshoot” ovvero le risorse che consumiamo e le emissioni che produciamo in un anno non sono in grado di essere rimpiazzate da nuove risorse nello stesso lasso di tempo.

Nel 2013 il giorno in cui abbiamo esaurito le risorse su base annua è stato Il 20 Agosto giorno denominato : ”Earth Overshoot Day”; tale giorno fa da parti acque tra la data in cui l’umanità ha esaurito il suo budget ecologico per un anno e il resto dell’anno in cui si dovrà attingere da riserve non “rinnovabili”. Questo significa che stiamo vivendo al di sopra delle nostre possiblità, da quel momento in poi manterremo il nostro debito ecologico prelevando stock di risorse ed accumulando anidride carbonica in atmosfera.

Nella stessa maniera in cui nel mondo bancario si tracciano le uscite e le entrate, il Global Footprint Network, organizzazione internazionale orientata nel promuovere la sostenibilità attraverso l' Impronta Ecologica, misura la domanda e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici; i dati fanno riflettere. Il Global Footprint Network stima che in circa 8 mesi consumiamo più risorse rinnovabili e capacità di sequestro della CO₂ di quanto il pianeta possa mettere a disposizione per un intero anno.

Andando un po’ a ritroso nel tempo leggiamo che nel 1993 l’Earth Overshoot Day è stato il 21 Ottobre mentre nel 2003 l’OverShoot day è caduto il 22 Settembre.

Dato il trend attuale una cosa è certa: l’Earth Overshoot Day tende ad arrivare qualche giorno prima anno dopo anno.

In Italia l’overshoot day riferito al nostro ambito territoriale capiterà a cavallo tra Marzo e Aprile, quindi , in altri termini ci vogliono “4 Italie” per soddisfare le richieste degli Italiani. In conclusione per coloro che vorrebbero essere in linea con la capacità biologica del nostro territorio, preparatevi perche a breve, tra poco più di un mese, il serbatoio sarà vuoto e bisognerà arrangiarsi per gli altri 9 mesi dell’anno!!!

@v_triunfo