I droni, la nuova tecnologia e la deforestazione

I droni, la nuova tecnologia e la deforestazione

In questi giorni, abbiamo letto sui quotidiani nazionali e locali dell’intervento militare atto al monitoraggio dall’alto della Terra dei fuochi. Finalmente in Italia non sentiamo più la parola “droni” associata solo alle incursioni aeree militari con finalità belliche, ma utilizziamo la tecnologia ai fini di salvaguardia ambientale. Ma cosa sono i “droni” e che cosa consentono di monitorare?
Il drone è un sinomino per identificare un APR,ovvero Aeromobile a Pilotaggio RemotoNegli ultimi anni, le tecnologie legate allo sviluppo di sistemi APR hanno subito una impennata rapidissima. In particolare, lo sviluppo tecnologico nell'ambito della sensoristica, permette di equipaggiare APR di camere digitali compatte o professionali, dell'infrarosso (camere termiche), camere multi spettrali fino ad arrivare a sensori più evoluti come ad esempio sensori LiDAR o per il monitoraggio della qualità dell'aria e sensori odorigeni.
L’utilizzo dei droni è sempre subordinato alla regolamentazione presente nel Paese in cui si ha intenzione di operare e In ambito civile vengono utilizzati in particolare per:

  • Sicurezza territoriale, delle frontiere e lotta ai narcotrafficanti
  • Monitoraggio centrali termoelettriche e impianti industriali
  • Telerilevamento
  • Aerofotogrammetria e rilievo dell'architettura
  • Monitoraggio ambientale e calamità naturali
  • Biodiversità e monitoraggio fauna
  • Operazioni di ricerca e soccorso
  • Videoriprese e fotografie in generale

In Campania in questi giorni l’esercito ha iniziato la fase di  sperimentazione dell’utilizzo dei droni per il monitoraggio e in particolare i reparti della Brigata Bersaglieri "Garibaldi" hanno partecipato all'esercitazione insieme ad altre unità specializzate dell'Esercito quali: i nuclei per il controllo radiologico, chimico e biologico del 7 Reggimento difesa NBC (nucleare batteriologico chimico), personale del 41 Reggimento SORAO che ha impiegato piccoli droni (RAVEN) per la sorveglianza del territorio.
A livello globale la lotta ai crimini ambientali e alla deforestazione trova sempre di più un grande aiuto nella tecnologia digitale, spaziale e  aereonautica: ultimo gioiellino è il portale del GFW-Global Forest Watch- nel quale viene lanciato un nuovo strumento online per monitorare la deforestazione globale “quasi tempo reale”.
La mappa mostra le informazioni provenienti da milioni di immagini satellitari, sovrapposte e verificate da numerai attivisti sul campo, fornendo un quadro aggiornato sullo stato delle foreste del mondo, e sulla alloro scomparsa.
Il GFW è una partnership guidata dal World Resources Institute con circa 40 partner, tra cui Google e l’UNEP (il programma ambientale delle Nazioni Unite).
Il progetto è stato parzialmente finanziato da sovvenzioni governative e le immagini ad alta risoluzione,  relative alla perdita globale di foreste, vengono aggiornate annualmente; in particolare i dati sulle foreste nei tropici saranno aggiornati ogni mese con una risoluzione di 500 metri.
Il portale è di facile utilizzo e da la possibilità di verificare quali sono le foreste abbattute, le aree protette, ma anche quali industrie fanno uso della foresta (quest’ultimo tool non è disponibile per tutti i paesi).
Dai dati forniti dalla Università del Maryland e da Google, tra il 2000 e il 2012 il pianeta ha perduto 2,3 milioni di chilometri quadrati di copertura arborea (230 milioni di ettari). Ogni minuto l’equivalente a 50 campi da calcio viene perduto. Secondo il Global Forest Watch gli investitori potranno ora essere ora valutare se le imprese in cui investono sono a rischio di deforestazione.
Allo stesso modo, gli acquirenti di materie prime, come olio di palma, soia, legname, e carne- prodotti che in molti paesi sono associati alla distruzione delle foreste - saranno in grado di verificare la credibilità ambientale dei loro fornitori.
Purtroppo lo strumento ha anche i suoi limiti, infatti le mappe mostrano le foreste abbattute e le foreste piantate, senza fare distinzioni tra foreste naturali e piantagioni, per cui le aree utilizzate da decenni per piantagioni risultano uguali a quelle in cui le foreste naturali sono state appena abbattute per convertirle in piantagioni industriali.
In conclusione l’obiettivo del monitoraggio sempre più diffuso e capillare difende i diritti ambientali di molti popoli e dà la possibilità di divulgare le notizie ovunque e in tempo reale.

@v_triunfo

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